Per parafrasare una nota canzone, secondo Ronzi (Federambulanze) si può fare di più, senza polemica ma analizzando quanto accaduto senza ripetere gli errori fatti
Non vogliamo giudicare nessuno ma è chiaro che qualcosa non ha funzionato – dichiara il numero uno di Federambulanze Flavio Ronzi – e come associazione di categoria degli operatori di ambulanze pensiamo che querelare Ramazzotti sia un errore perché in campo sanitario l’analisi e l’ autovalutazione sono fondamentali.
Parliamo di un caso chiaramente non grave né urgente ma sappiamo quanto sia importante durante eventi con grande concentrazione di persone la gestione rapida dei soccorsi, soprattutto in mezzo alla folla. Un servizio affidato a personale laico (first responder) a cui è affidata l’attività di “rescue & go” basata appunto sulla rapidità e la precisione di intervento e soprattutto sulla prontezza nella risposta.
Il corridoio di accesso non era libero, la squadra è stata allertata tardi, il team leader della squadra non ha saputo gestire la situazione? In questo momento non sappiamo cosa non abbia funzionato ma sappiamo che l’intervento di quella squadra va assicurato a chiamata immediata da parte del pubblico e degli steward, e deve recuperare l’infortunato – soprattutto se cosciente – e spostarlo in un punto sicuro dove possa ricevere una prima assistenza. Questo non è avvenuto e, all’arrivo della seconda squadra dopo alcuni minuti, la paziente era ancora tra il pubblico e forse per questo Ramazzotti ha fermato l’esibizione. Se l’organizzazione avesse funzionato non ci sarebbero state 8 persone di soccorso ammassate sotto palco e, soprattutto, non si vedrebbe un volontario fare addirittura foto a Ramazzotti mentre l’artista si occupa della signora.
Che si impieghino volontari o personale professionale l’organizzazione del concerto paga il servizio di protezione sanitaria dell’evento sulla base degli standard fissati dal 118 e per questa ragione tutto deve funzionare, come un orologio.
Consiglierei la stessa ironia che ha usato il cantante per sdrammatizzare quanto accaduto, perché trincerarsi dietro l’abnegazione (meritoria) dei volontari è onestamente inaccettabile per tutti quelli che fanno soccorso con professionalità e per chi deve essere soccorso.
Gli errori esistono in emergenza e servono per migliorarsi. Usiamoli, per crescere.
Dichiarazione di Flavio Ronzi, presidente di Federambulanze – Unimpresa